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Storia

Serino

Acquedotto romano. Chiamato anche acquedotto augusteo, fu costruito in età augustea (27 a.C. - 14 d.C.) per risolvere il problema dell'approvvigionamento idrico della città di Napoli. Il percorso della grandiosa opera partiva dalla sorgente del Serino, sull'altopiano irpino, per giungere fino alla Piscina mirabilis, a Miseno, dopo 96 chilometri. Un'opera così imponente richiedeva una costante manutenzione, per cui importanti interventi si ebbero in età flavia (I secolo d.C.), con la sostituzione di tratti con altri paralleli. All'imperatore Costantino si deve un imponente restauro agli inizi del IV sec. d.C. documentato in una nota iscrizione rinvenuta a Serino (Av) e datata al 324 d.C. (Année épigraphique 1939, n. 151). In essa sono indicate le località servite dall'acquedotto: Nola , Acerra, Atella, Napoli, Pozzuoli, Baia, Cuma, Miseno. In realtà, anche le città di Pompei ed Ercolano erano rifornite dall'acquedotto augusteo ma essendo state distrutte e coperte dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. non possono comparire, ovviamente, in questo elenco. Per gran parte del percorso l'acquedotto non correva in galleria ma all'aperto attraverso arcate in laterizio, delle quali resta traccia a Napoli nella zona dei Ponti Rossi. Tale struttura costituiva l'accesso settentrionale della condotta alla città. Era chiamato anche col nome di Fontis Augustei Aquaeductum.

Civita, cinta muraria dell’antica Sabatia. In località Ogliara di Serino, si possono ammirare i resti delle imponenti mura dell’antica civiltà della Sabatia. Le fonti storiche sull’origine e la definitiva scomparsa di questa civiltà non sono univoche. Alcuni la ritengono l’antica città fondata dagli Hirpini, la cui popolazione fu costretta alla fuga a causa della sua distruzione, originando Serino, Solofra, Montoro e Montella. Altre fonti la dichiarano fondata dal re Sabazio che, giunto in Italia dall’Asia minore, diede il nome anche al fiume Sabato e al popolo che abitava la zona: i sabatini. Anche le ipotesi sulla sua distruzione sono plurime: Sabatia sarebbe stata distrutta dalle truppe di Annibale nel corso della Seconda guerra punica (219-201 A.C.), o dai Romani per punire i Sabatini. Indagini più recenti, dell’Università degli Studi di Salerno, fanno risalire le mura al settimo/ottavo secolo d.C. L’ultimo periodo di vita dell’antica città fu di certo tra il 1656 e il 1658, quando ospitò la popolazione di Serino in fuga dalla peste. Poi venne definitivamente abbandonata e ricoperta dalla vegetazione fino ai tempi recenti. Aldilà dell’incertezza sull’origine storica, la cinta muraria rimane un sito di un indiscutibile interesse, oggi importante parco archeologico. Immersa nel bosco di Serino, su un piccolo altopiano delimitato dal fiume Sabato, la Civita ha una circonferenza di circa 2 chilometri ed uno spessore di circa tre metri. Una grande porta con arco di pietre squadrate in una torre rettangolare costituisce l’entrata. Si notano anche quattro torri e tracce di edifici: frammenti di colonne e di laterizi.


 

Il Castello Feudale

I resti del castello feudale si ergono sulla vetta di una collina verdeggiante, nei pressi della frazione "Canale". Circondato da bastioni, vi si accede tramite due porte ad arco, ritrovandosi in un ampio spiazzo con un tiglio secolare. Dell'antico maniero rimangono oggi la Cappella, l'Abbeveratoio ed il campanile.

 

Il Castello d'Orano si trova lungo la strada che porta al monte Terminio. Fu costruito nel 1609 dal nobile Angelo Rutoli. Il fortilizio ora di proprietà privata conserva una pianta quadrilatera con tre torri cilindriche e una quadrata e un cortile interno.

Le torri cilindriche presentano alla sommità una merlatura guelfa e si elevano non oltre i dodici metri. La torra quadrangolare invece, si eleva per oltre dodici metri. Il Castello, danneggiato dagli eventi sismici e per lungo tempo abbandonato è stato da qualche anno ristrutturato e sottoposto a una serie di modifiche che ne hanno mutato l'aspetto originario.

 
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